Discorso programmatico di Enrico Letta: tanti contenuti ma si rischia di andare fuori tema.....

29.04.2013 16:21

Finito da pochi minuti il discorso programmatico del neo Presidente del Consiglio Enrico Letta.

Tanti i punti toccati: dall’ IMU al finanziamento pubblico dei partiti, dalla abolizione delle province al taglio degli stipendi dei ministri-parlamentari, dal sovraffollamento delle carceri alla ricerca di un equilibrio fiscale su famiglie e aziende, dalla riforma della legge elettorale alle riforme costituzionali, dal lavoro ad una tenue apertura ad una modifica dell’attuale assetto pensionistico a favore di forme che consentano assunzioni a tempo indeterminato per i più giovani, dal reddito minimo per le famiglie in difficoltà ad uno sprone a riformare la politica ed i politici.

Un programma a lungo respiro, ben oltre i confini di un governo destinato a durare poco.

E forse proprio questo è il punto debole, insieme alla sensazione che si tratti di tanta (troppa) carne messa al fuoco, senza peraltro che si siano chiarite le modalità con le quali si intende coprire finanziariamente tutto questo (il reddito minimo, l’abolizione – accennata – dell’IMU, il mancato aumento dell'IVA, ecc…..).

Anche alcune strizzatine d’occhio a punti programmatici propri di forze politiche che hanno preannunciato il voto contrario (M5S, in particolare) rappresentano un’altra parte debole del discorso: sembra quasi che si voglia parlare di tutto per non scontentare nessuno, senza accorgersi che per governare bene qualcuno va, inesorabilmente, scontentato.

Sulla giustizia, poi,  parole ancora flebili e poco incisive.

Insomma un discorso bello nei toni, ricco nei contenuti ma che rischia di essere il compitino ben fatto dall’ultimo della classe il giorno prima degli scrutini.

Caro Letta, forse serviva concentrarsi su pochi argomenti, mostrando maggior coraggio.

Buon lavoro, comunque.

BAGABLOB