Epopee d'occasione

15.06.2014 11:02

Preferisco non salire sul carro dei vincitori, per il momento mi limito a vederlo passare.

Non sposo i peana osannanti a Prandelli il quale, bontà sua, parla di partita “epica”.

Una vittoria contro una squadra che è risultata anni luce lontana da quella accompagnata dal sottofondo delle grandezze dei Beatles e di Bobby Moore.

Una partita giocata sotto ritmo - e quindi, a tratti, da noi tatticamente dominata - ma è apparso evidente che quando il gioco si velocizza vanno in difficoltà in troppi, uno come Paletta per primo.

Sui singoli mi sento di fare i nomi di Sirigu, Candreva, un po’ Darmian.

Non quelli di Balotelli e Prandelli.

Il primo lavora poco per la squadra che, quando non riesce a salire e tenere alto il baricentro (onere cui dovrebbe attendere proprio Balo), soffre maledettamente.

Il secondo lavora troppo con le parole e si è speso già tutto il bonus aggettivi, ovviamente a sproposito.

Se ieri sera l’Italia è stata “epica”, Prandelli dovrebbe spiegarci cosa era l’italia dell’ ’82, quando non c’era Paletta ma Scirea, quando non c’era Balotelli ma Paolo Rossi.

E, soprattutto, in panchina non c’era lui, ma Enzo Bearzot.

E il “vecio” gli avrebbe insegnato, se non la tattica, sicuramente l’etica, l’equilibrio e la modestia.

Forse gli avrebbe anche consigliato di non presentarsi con Paletta, alla prossima.

Campbell non è certo "epico" ma è uno che corre per 90’.

E bada poco agli aggettivi.

BAGABLOB