EpuRenzio

05.01.2014 14:54

Che la delegazione del Pd al governo vada “resa coerente con il risultato congressuale" (parole di Fassina) credo ci possa stare e quindi sarebbe anche comprensibile la linea del neo segretario democrat di prendere le distanze da chi ha professato (e professa) soluzioni diverse per il Paese.

Si tratta, comunque, anche di stile e la mia continua ad essere un’osservazione non meramente politica (ma allo stesso tempo dirimente) sul giovane virgulto al quale sono affidate le sorti della sinistra (?) italiana.

Ed è la seguente.

Enrico Berlinguer fu uomo cresciuto culturalmente all’interno di epoche in cui il fervore ideologico aveva spesso il sopravvento sulla razionalità e l’equilibrio delle idee, con questo coinvolgendo e condizionando – a tratti anche in maniera drammatica  - l’agone politico.

Egli, tuttavia, aveva la grande capacità di rispettare gli avversari e di dialogare con loro: insomma, un abisso rispetto al costume ed alla mentalità predominanti nella politica italiana dei nostri giorni, in cui il tifo da stadio e la rissa perenne sono finalizzate ad ottenere premeditatamente e provocatoriamente una fitta nebbia che offusca e disorienta gli italiani.

Non è un caso che, alla sua morte, tra coloro che accorsero a rendere omaggio a Berlinguer ci fosse addirittura Giorgio Almirante.

Il tribuno odierno, invece, preferisce prenderla goliardicamente, come se stesse intorno al falò la notte di ferragosto, a far battute e raccontar barzellette per far colpo sulla ragazza che più gli piace.

“Fassina chi ?” è la battuta che gli è venuta meglio e giù a ridere per far vedere quanto è figo.

L’interessato – che, per rispondere alla domanda di Renzi, di lavoro fa il vice-ministro di un governo appoggiato dal partito del battutista, partito al quale è iscritto – ha pensato bene di prendere atto e si è fatto da parte.

Bel risultato e francamente appare inutile e pretestuosa la difesa di Renzi che ha ricordato di aver “confermato i capigruppo, scelto il presidente  e aperto la segreteria anche alla minoranza”.

Infatti gli basta poco, anche una semplice battuta, per ricordarci che non è Enrico Berlinguer.

BAGABLOB