Il Dizionario della Lega Amara – La quarta parola magica: Velino

05.10.2014 21:37

In realtà la quarta parola magica del Dizionario è una brevissima comunicazione aperta alla valletta bianconera di turno, srotolante il consueto tappeto rosso sulle ambizioni juventine.

Egregio Sig. Rocchi leggo da wikipedia – che tanto disonorevolmente le dedica una pagina- che Lei è un grande arbitro, assurto al vertice fischiettante italiano oramai da più di un decennio.

Eppure la pagina a Lei dedicata ricorda anche che per Brasile 2014 la Sua presenza è stata ritenuta non necessaria, tanto che logica porterebbe a pensare che Lei non sia propriamente “il migliore” in circolazione nel nostro Bel Paese pallonaro e, di conseguenza,  non sia neanche l’uomo giusto per pascolare in un campo in cui si gioca una partita fondamentale come Juve – Roma.

Tralascio di approfondire la malizia che mi coglie nel considerare che, forse, Lei si trovasse sotto la Mole  proprio per questo, ossia perché effettivamente ritenuto l’uomo “giusto” per interpretare così poco imparzialmente l’agone affidatole.

Non le dedicherò l’epiteto tradizionale che Le avranno rivolto per anni - dal campetto di periferia, quando cominciava a sgambettare i primi decisori passi della Sua carriera - fino ai giorni nostri e questo anche perché – da buon italiano – aborro ogni forma lessicale che possa anche solo leggermente ombrare le attitudini delle fedelissime consorti altrui.

Lei quindi, a mio parere, non è affatto un “cornuto” e non creda a nulla di quello che dicono gli invidiosi.

Lei è però sicuramente (“senza fallo” oserei dire, per restare nel suo campo) lo stereotipo dell’italianissima gens, così sempre amabilmente prona al cospetto di ogni potere, in qualsiasi forma esso si appalesi.

Lei, lungi dall’essere in malafede, è solo un incapace, ma ciò non deve mortificarla non trattandosi di un Suo particolare demerito in un Paese in cui tale status è, ad ogni livello, motivo di vanto ed orgogliosa rivendicazione.

Ma una cosa trovo insopportabile in Lei ed è il fatto che si ostini ad arbitrare calzando gli scarpini e non i tacchi a spillo d’ordinanza e tutto questo, per giunta, senza farsi introdurre dal Gabibbo e dallo stacchetto musicale bianconero.

Non è edificante per Lei, mi creda.

Un “velino” non si comporta in siffatta maniera.

BAGABLOB