Per chi (ri)suona la campana

04.04.2014 19:37

L’ora è grave e merita il ritorno di Bagablob.

Il recupero Roma – Parma è stato come un sasso lanciato nelle quiete acque di uno stagno, come il fulmine che squarcia una radiosa mattina di primavera, come il Berlusca, a piede libero, nell’ora delle streghe, in via Gradoli.

Se nel caso del Real Martina gli ottantadue residuali minuti dell’Olimpico si sono risolti in un semplice travaso di bile, per il Prez la vittoria postdatata giallorosa ha significato addirittura un addio al vertice, il tutto accompagnato dall’occhietto inumidito, come quello di un bambino a cui hanno rubato la merendina.

Filippo, quasi a sua insaputa, si ritrova temporaneamente bi-campeòn e vallo a dire a Scaiola quanto è bello vincere senza manco saperlo, in una serata feriale di mezzo campionato.

Il Gattopardone  ha atteso pazientemente la sua vittima dietro l’angolo, seduto nella parte posteriore del vespino 50 guidato da Matteo e pronto a “pinnare” non appena la mano traditrice ha afferrato il malloppo.

Dal portone esce lui, il Pueblo, piegato dal peso e dalla stanchezza di una vita da Prez, scintillante ma faticosa.

Un attimo prima che il suo sorriso si spegnesse egli pensava all’agognato trofeo, alla solidificazione di un’enfasi fantacalcistica forse anche un po’ retrò, quanto è ardita: Prez e vincente in un sol uomo !

Dietro l’angolo l’aspetta l’infinita amarezza, l’infida mano ammaliatrice, l’iniquo ritorno a recenti e meno recenti mestizie.

Il vespino 50 è andato.

Per il momento “pinna” sempre e solo lui, il Gattopardo.

Per chi (ri)suona la campana.

BAGABLOB