Giovanni Bagaglia, una lunga storia senza la parola "fine".

Nasce a Castiglion del  Lago sul Trasimeno nel 1928.

Tra il 1947 ed il 1953 pratica l’atletica leggera (nella velocità, a livello provinciale e regionale) prima nel CUS Firenze e successivamente nella Società Assi Giglio Rosso.

Nel 1954 diventa segretario della gloriosa Società Sportiva Romana “Il Capitolino”, voluta e presieduta per anni da Alfredo Ferri, storico e grande dirigente sportivo della Roma del dopoguerra.

Nel 1956 inizia la sua esperienza “sul campo” come giudice di gara della FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera), ruolo che mantiene fino al 1962.

Contemporaneamente, nel 1956, entra a far parte del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e nel 1960 inizia l’esperienza che segnerà la sua vita di appassionato di sport entrando nello staff della Biblioteca Sportiva Nazionale.

Nel 1974 diventa responsabile della Biblioteca Sportiva Nazionale che sotto la sua guida incrementa la disponibilità patrimoniale, sia qualitativa (con l’acquisizione di libri sullo sport anche rari e di particolare interesse storico) che quantitativa (il numero dei volumi passa da 8.500 a 35.000), con ciò contribuendo ad elevare l’immagine del CONI.

Nella veste di responsabile è promotore di diverse iniziative finalizzate a far conoscere la Biblioteca Sportiva Nazionale in Italia e nel Mondo (Roma 1981, Los Angeles 1984, Budapest 1985) ed ha un ruolo fondamentale in “colpi” di sensazionale valore, come quello dell’acquisto, da parte della Biblioteca Sportiva Nazionale, del rarissimo testo “Historia de Gentibus Septentrionalibus” di Olaus Magnus (1555), che riporta le prime notizie e raffigurazioni di sci, slitte e giochi nordici.

Tra il 1969 ed i 1978 riveste diversi altri ruoli all’interno del CONI, come quello di Segretario della Associazione Medaglie d’Oro al Valore Atletico (AMOVA) e della Commissione Stelle al Merito Sportivo.

Dal 1961 entra a far parte dell’ Unione Nazionale Veterani dello Sport (UNVS), Associazione Benemerita Sportiva di cui è membro della Commissione Onorificenze Sportive dal 1969 al 1976, Consigliere Nazionale dal 1977 al 1984 e Vice Presidente Nazionale dal 1985 al 2004.

E’ quindi, in quegli anni, uno dei più fidati collaboratori del Presidente dell’ UNVS Edoardo Mangiarotti, un vero mito della scherma italiana e vincitore, oltre che di una miriade di titoli “minori”, di 6 Ori Olimpici e di 13 Campionati del Mondo.

Insieme a Mangiarotti è promotore di iniziative anche di carattere sociale, come quella legata all’applicazione della c.d. “Legge Bacchelli” in favore di personalità che si distinsero e tennero alto il nome dello sport italiano.

Per gli alti meriti acquisti nella sua vita di dirigente sportivo dal 2002 è membro dell’ Accademia Olimpica Nazionale Italiana (AONI).

Lasciato il CONI mette a disposizione la sua esperienza e conoscenza intervenendo in importanti consessi sportivi italiani, con relazioni e dibattiti su argomenti di interesse bibliografico sportivo, come quello della “Storia dello Sport attraverso la bibliografia dal 1500 al 1700”.

Negli ultimi anni lavora alla realizzazione di un progetto unico ed avvincente: la istituzione di un “Museo dello Sport” attraverso la collaborazione e l’intervento di tutte le forze sportive nazionali.

Insieme alla vita terrena, il 9 settembre 2017, lascia il testimone di questo progetto-sogno a chi, più giovane, condivideva con lui la passione per lo studio e la storiografia dello sport.

Per quanto subdola e vigliacca la malattia che lo ha portato via non ha fatto in tempo a cancellare una storia oramai scritta con inchiostro indelebile: una storia, comunque, senza la parola "fine".