Esci da questo corpo !

Messianicamente si potrebbe sintetizzare con un poderoso “esci da questo corpo !”, in realtà l’oggetto settimanale delle nostre attenzioni, rimanderebbe ad un ben più empio “esci da questo stadio !”

E si, perché l’ultima giornata di campionato ha premiato chi non c’è stato in casa sua, cosicché chi ha viaggiato ha raccolto gloria e chi ha ospitato ha dovuto rimettere in garage i gingilli della messa nera che aveva organizzato per il (supposto) agnello sacrificale che stava giungendo.

Il 50% dei disgraziati che contavano sul fattore campo più di quanto – e forse più -  i lavoratori italiani abbiano contato sulla riforma della Fornero (si attende circolare INPS che confermi il cumulo gratuito tra i crediti della Lega Amara e gli anni di contribuzione all’ AGO), ha quindi perso.

Comincerei dai soliti noti, in ordine di fattore “K”.

Sgrunt Icardeggia demoniaco ed Immobile nel sancta sanctorum del Pippolimpico, mentre Pueblo si macchia di un delitto orripilante: stupro di vestali inconsapevoli presso la Vulcano Arena, con Gattopardi che, a fine seduta, resta con un palmo di naso ed un curioso ricordino di nome Thereau dalle fattezze vagamente falliche. Per lui, stavolta, manco l’aspersorio Buffon ha potuto nulla.

Un po’ meno mefistofeliche le vittorie esterne di Fast&Furious e Red Dragons, non fosse altro che per il fatto che i rispettivi fantallenatori, paragonati a quelli citati in precedenza, assomigliano più ad imberbi fanciulli alla prima comunione.

Insomma, il fattore “K” non è cosa da tutti e qualora se ne voglia sapere di più, citofonare Angel Tower-Titanic ai quali riesce l’impresa di impattare 2 a 2 e di appaiarsi all’ultimo posto ad un solo punto.

Di rilievo l’affermazione dei Guappi verso i quali riesce un po’ difficile declinare appassionati parallelismi satanici. La vittoria è netta e Lello è un bravo ragazzo cui tutti vogliono bene. Il consiglio, tuttavia, è quello di non esagerare: le corna fanno presto a spuntare.

Medesima nettezza della vittoria si riscontra nella partita che ha visto protagoniste le Frecce d’ Argento. Anche qui sembra che Lucifero c’entri poco con la petomane brillante affermazione, ma resta il dubbio che a tenere lontani i satanassi siano stati più che altro i pestilenziali effluvi che da sempre accolgono gli ospiti dell’Ayrton Senna.

Per quanto riguarda ciò che è accaduto all’Allende siamo al limite del crimine contro l’umanità.

7 Pepette – contravvenendo ad un vero e proprio dogma di vita – lascia il sigaro e si presenta con la sigaretta elettronica. Viene accolto (ahilui) da un ceca-fumo canaglia e crudele che ottenebra la mente e rende l’aria fittissima. In quel buio artificioso e caliginoso il nostro si perde e quindi perde.

Anche qui, al pari dell’esperienza gattopardesca, la fine della seduta è contraddistinta da un fatto inequivocabile.

Ma mentre lì il monile Thereau-fallico, ricordo della serata, resta nelle mani del Gattopardo, qui si registra una circostanza raccapricciante: la sigaretta elettronica non si trova più.

Ed è orrendo il solo pensiero del dove si possa essere infilata.

BAGABLOB

20.10.2017