Prima puntata: 21 settembre 2012

Buona la prima, omaggi alla Vecchia Signora

Signori, La Lega !

Il maggiordomo in livrea stretta batte per la prima volta il bastone ed annuncia l’entrata (addirittura la ventunesima) della Vecchia Signora, quella vera, insomma l’allegra combriccola formata da sedici appassionati fantallenatori.

E allora vediamoli gli invitati a questa festa di inizio anno, tra speranze di vittoria, sogni di rivincita e anche (sportivamente) auspici di disgrazie altrui.

Iniziamo dalle neopromosse, un minimo di cavalleria, accidenti !

Il Trofeo Roma apre benevolmente i battenti sulla stagione di Immortalis che, nientepopodimeno, spedisce Pueblo Unido nell’Inferno del tabellone basso dove l’attende, in attesa di imbarco con la Caronte Tourist, il mitico traghettatore di fantanimacce: al check in c’è già Gattopardi.

Non una grande partita, col Prez che si suicida con una pessima difesa e un mediocre centrocampo che dissipano le gesta di Jovetic e Cavani.

Bravo comunque Michele ad approfittarne con una prestazione un po’ da compitino a casa (nessuno dei suoi la butta dentro), ma comunque efficace e con tanti ringraziamenti in particolare a Dzemaili, Pizarro ed Eder.

Male le altre tre che affacciano il timido musettino per la prima volta, da neopromosse, sul favoloso palcoscenico della Lega Amara.

In verità un musettino di questi ci sembra di averlo già visto: eh si !

Ben tornato Mascalzone !

Mascalzone Latino paga pesantemente il ritorno cedendo nettamente in casa, forse un po’ per l’emozione e probabilmente anche a causa  di un pizzico di disorientamento iniziale: all’entrata in campo lo hanno visto dirigersi spedito a stringere la mano ad un labrador, convinto che quello che teneva il guinzaglio fosse solo l’accompagnatore !

L’origine della distrazione di Giovanni è da ricercarsi, evidentemente, nella surreale call conference cinofila del fantamercato, quando ogni chiamata di giocatore era sottolineata dai puntali e dotti interventi di Mirtilla affiancata dal fedele Egidio.

Niente di grave, però, per il tenutario della Fossa dei Leoni che già dalla prossima avrà la doppia possibilità di rifarsi, impegnato nel tabellone basso del Roma contro il Real Martina e nella bolgia del Coliseum nella prima di campionato.

Comunque, signori, fissate il muso del cane, seguite pedissequamente il guinzaglio ed alzate lentamente lo sguardo: attaccato c’è Egidio, segnatevi questo nome.

Saranno volatili per diabetici (con il Poeta potremmo dire “cazzi amari”) per tutti: Hamsik, Hernanes e Di Natale di andare “a cuccia” non ne vogliono proprio sapere.

A proposito di amaro, un po’ di fiele condisce perfidamente la dignitosissima sconfitta degli Scugnizzi che solo oltre i tempi regolamentari si arrendono a 9 il Bove, quest’ultimo nei primi 90 minuti quasi formato “camomilla”  e per il resto del tempo alla ricerca del collo giusto da azzannare.

Resta la prestazione degli uomini di Raffaele che non farà dormire sonni tranquilli ai suoi avversari in occasione della prossima giornata (San Isidro in campionato, Phoenix nel Roma).

Jamil, che dire ?

Nell’accingersi a giocare contro di lui si acquista la stessa sicurezza che si proverebbe nell’incrociare Osama Bin Laden al banco Alitalia.

Squadra tosta, tostissima.

Ultima (ma non ultima) delle neopromosse Singhotamarri che, botta di culo, becca alla prima giornata l’undici più sfigato di tutti: Sgrunt !

Purtroppo (per i neopromossi) in campo scende Belfodil “gocce” e non “supposte”, cosicché il Santo di dietro del Campione dei Campioni resta incorrotto.

Vincenzo non approfitta di una prestazione tutto sommato incolore di Guido che, evidentemente, sta ancora stropicciando gli occhi e sbadigliando come dopo una lunga dormita tra due comodi guanciali.

Da rivedere entrambi, sia il bugiardino di Vincenzo (Belfodil “supposte”) che lo stesso Guido che forse quest’anno dovrà faticare più di quanto abbia voglia.

Per alleggerire passiamo al tennis: gioco, partita, incontro al Palombella Rossa dove l’ AEB, sicuramente al di sopra delle sue reali possibilità, affonda una grande di sempre.

Gattopardi, in stile estremamente dimesso, fa “pio, pio” come un uccellino contro l’insolito ruggito dei retrò morettiani.

Grandi le potenzialità degli uomini di Filippo: talento al momento non del tutto espresso con i suoi Milito, Denis, Destro & C., ma l’impressione è che abbia già tolto la spoletta e stia cercando volontari kamikaze.

Al Prez (impegnato alla prossima in ambedue le competizioni alla Vulcano Arena) è consigliato abbigliamento stile “striscia di Gaza”.

Manca, invece, clamorosamente il match ball Spartans che si ferma ad un passo dalla Coppa Davis al Tozzi-Fan.

Delicata e silenziosa come l’Enola Gay sopra Hiroshima la prestazione dei tramvieri.

Sotto c’è il Real Martina che prova ad aprire l’ombrellino da due euro comprato dal marocchino: non basta, piove troppo.

Gli avversari si devono augurare che Stefano, magari inconsciamente, finisca per farsi assorbire maggiormente dal ballo.

Se il valzer o la mazurca non lo vincono, gli avversari dovranno preoccuparsi.

Inoltre, stavolta, indovina tutto: il capitano Basta porta più punti di Klose e questo dà l’idea della giornata vissuta da Stefano nel covo Real.

Andrea invece – che sbaglia tutto e non finisce la partita con tutti gli effettivi in campo – alla prossima incontrerà Giovanni: una rimpatriata tra “suonati”, visto che ambedue hanno incassato cinque gol tra le mura amiche.

Al Pisapia l’olezzo dei Petomani disabilita l’inutile resistenza del San Isidro, invano proteso a resistere ai pestiferi soffioni mitragliati “sine pietate alcuna”.

Ma la maschera antigas non funziona, mentre funziona benissimo il sopra (e soprattutto il sotto) dei Petomani.

Antonio & Son sfoderano una prestazione non certo maiuscola ma chirurgica: operano, in anestesia rigorosamente asfissiante, i professori Vucinic e Pandev.

Rivedibile Daniele, ma già dalle prossime (Raffaele in campionato, Vincenzo nel Roma) ci si aspetta una prestazione di più ampio “respiro” (quello vietato contro i Petomani).

Partita al “ciapa no” tra Rapid Cometa e Phoenix: una sorta di traversone a perdere, quasi alla ricerca del colpo finale per non soffrire più.

Partita strana tra due compagini che non hanno, sulla carta, rose formidabili ma che possono comunque aspirare a dormire sonni tranquilli.

Ma l’ outsider è dietro l’angolo e chissà che una delle due non rivesta, prima o poi, questo ruolo.

Per il momento Matteo spedisce Alessandro nel tabellone basso del Roma, dove lo attende un Raffaele comunque in grande spolvero.

Difficile per Alessandro, ma non si sa mai. 

Matteo invece, per la prima di campionato, se ne va al M.A. Gheddafi contro Jamil: insomma, serve subito un mezzo miracolo.

BagaBlob ha molto umilmente cercato di conciliare gli alti contenuti della penna di Ulisse con quanto gli riesce per indole innata: il cazzeggio.

Spera di esserci riuscito, almeno in parte.

Buona stagione a tutti e vinca il migliore !

BAGABLOB