Diciassettesima puntata: 26 gennaio 2013

MPL, Monte Paschi Lega ed i “Prez bond”

Ore ventiquattro di una giornata apparentemente normale a Rocca Pepimbeni, storico edificio trecentesco della “toscana bene”, sede del fantacolosso MPL, a quest’ora oramai sgombro da sguardi indiscreti.

Ombre inquietanti si aggirano fra gli enormi saloni in stile gotico, impreziositi e resi negli anni sempre più affascinanti dalla presenza di opere d’arte di prim’ordine, volute lì dalla munificenza trasversale dei potentissimi amministratori e padroni, succedutisi alla guida di questo impero fantafinanziario, che hanno calcato i marmi antichi di questi luoghi.

Nel buio loschi figuri, emanando soffi e ghigni lugubri, sfiorano veloci nell’ordine l’affresco del Bove che annega nel Tevere, la grande tela che raffigura le imprese di Mirtilla contro il Gattopardo rampante, la tavola con la crocifissione del Prez sul Monte Hypatia tra i due ladroni (per i quali non ha operato la prescrizione), il rilievo marmoreo di “Mercedes” che porta sette pere nel Tram Spartano e gli antichi arazzi della manifattura Mascalzona Salernitana.

Questi ectoplasmi si muovono in sincrono e, come richiamati da una forza oscura e terribile, obbediscono all’ordine a loro impartito telepaticamente di ritrovarsi, allo scoccare dell’ora delle streghe, nel grande salone di rappresentanza, ancora più sfarzoso ed ammaliante di tutti gli altri.

E’ la “Sala Vasellina” dove vengono prese le decisioni più importanti, più segrete, più inconfessabili, più oblique, più massoniche di cui il Gran Loggione del Monte Paschi Lega ha bisogno: è un luogo enorme, di forma ottagonale, in cui primeggia un grande tavolo di cristallo di Baccarat, la cui bellezza rifiorisce nel momento in cui si accendono le luci provenienti dal gigantesco lampadario che lo sovrasta, anch’esso di pregiato cristallo.

In fondo, alla estremità del tavolo opposta all’ingresso della grande Sala, fino ad un momento prima fiocamente illuminato solo dal lontano alone filtrante dalle finestre che affacciano sulla storica Piazza Pepimbeni, c’è Lui, il Gran Maestro, mani imbrilloccate per migliaia di euro e viso a tratti attinto da una luce che, come in una regia ben studiata, lo raggiunge solo parzialmente.

Con uno movimento quasi teatrale e doloroso inarca la schiena in avanti, sottoponendosi così del tutto al fascio luminoso proveniente dal lontanissimo lampadario: il suo orribile volto ora è visibile a tutti, così come la smorfia che lo accompagna, lordata da un filo di bava verdastra che ricaccia indietro con una mossa fulminea della lingua.

Lentamente la sua mano destra sfiora con l’indice l’angolo sinistro della bocca per rimuovere l’umida secrezione figlia dell’operazione precedente e con voce roca e flebile, ma al tempo stesso perentoria e definitiva, proferisce tre sole parole, a formare una domanda dalla cui risposta sembra dipendere la stessa vita di chi lo ascolta: “hanno pagato l’ IFU (Imposta Fantacalcistica Unica, nda) ?”.

Come sollevati dalla semplicità di quella domanda, come liberati da un abisso dal quale credevano di non poter più tornare, i turpi figuri che si sono adunati nella Sala Vasellina, si rianimano all’unisono e, ridacchiando ingobbiti, muovono le loro teste in avanti affermativamente e ritmicamente, riempiendo l’ambiente di un torvo sibilo che è la risposta alla domanda del loro Padrone: “siiii !!!!!!!!”.

Un cenno di Lui li zittisce e l’ulteriore movimento della mano, portata solennemente in avanti con il palmo rivolto verso il basso, li convince che il convegno è finito e che è ora di ritirarsi.

Ed è quello che avviene.

Il buio si impadronisce di nuovo del luogo.

Si, l’abbiamo pagata l’ IFU, porca paletta, e per quanto ci riguarda la prova ne è la documentazione consultabile dal glorioso sito della Lega Amara, ultraventennale e mitica realtà fantacalcistica affiliata per dovere associativo, ma non certo per sintonia spirituale ed etica, al potere forte del Monte Paschi Lega

Siamo puri come la neve, oltre che (forse) non perseguibili da Disequitaglia: i nostri conti sono sapientemente certificati dalla fantaPricewaterhouse che annualmente pone il sigillo dell’onestà fiscale alla Lega Amara.

Purtroppo a cotanta lealtà contributiva corrispondono perfide azioni di spregiudicata finanza creativa, messe in atto da managers malvagi che, con chirurgico cinismo, azzannano al collo le fantarisorse pubbliche costituite dall’apporto di una moltitudine di integerrimi amanti del gioco più bello del mondo.

Peraltro la consonanza delle cifre in gioco non mette di buon umore.

Dal fantaSole 24 Ore leggiamo che il totale dell’ IFU versata dalla pletora di seguaci del fantacalcio, nel nostro pese delle meraviglie, ammonta a 3,9 miliardi di crediti.

Ebbene, il Consiglio di Amministrazione di MPL ha dato il via libera all'emissione dei “Prez bond”, proprio per la stessa cifra così, di fatto, confessando un buco miliardario causato da un portafoglio pieno di titoli risultati più tossici della amanita falloide.

E tutto questo nel mentre emergevano sinistre corrispondenze ed ignominiosi comportamenti a danno di tutti noi, irreprensibili sognatori della domenica: il dossier “Alexandria”, nascosto per anni nella cassaforte del malvagio Giuseppino Pussari, racconta di disinvolte operazioni di ristrutturazione del debito messe in atto per nascondere sotto al tappeto perdite a nove zeri.

Chi altri si celano dietro tutto questo ?

Non c’è dubbio che, vivendo un clima del genere, c’è da diffidare di chiunque e quindi da tirar fuori i molloni d’ordinanza, pronti a prendere le distanze anche dai migliori amici che siano stati, eventualmente, sedotti dalle lusinghe del demone che promette la ricchezza facile.

Sul dossier “Alexandria” i Phoenix e Pueblo Unido hanno nulla da dire ?

E ancora: sullo scanalo PetAntonveneta, che è parte della voragine miliardaria che sta mettendo in dubbio la stessa prosecuzione della razza fantacalcistica, il nostro Antonio ed il suo tesoriere Lorenzo, possono illuminarci in merito ?

E cosa dobbiamo dire delle allegre call conference di Giuseppino Pussari con la banca giapponese “Bromura”, la banca soporifera specializzata nell’acquisto dei malefici derivati dalle caratteristiche sedative ?

Forse nel portafoglio dell’ AEB sono presenti sonnolenti titoli del genere, visto quanto accaduto nell’ultima giornata del campionato di apertura ?

Staremo a vedere cosa accade, e soprattutto, a quanto ammonterà il buco reale, quando il presidente del MPL - Alessandrino Chanel n° 5 - ci dirà (se lo vorrà, al netto dell’inconfessabile) cosa diavolo è successo veramente e per quanti anni ancora dovremo pagare la lussuosa ed opulenta vita cui si sono condannati tanti biechi protagonisti di questa vicenda.

Chi scrive avrebbe voluto parlare, stavolta, solo di campo, modificatori, vittorie e sconfitte.

Ma non ce l’ha fatta: le lacrime hanno bagnato la sua tastiera, nel ricordo dei tempi in cui eravamo tutti ancora più poveri ma felici.

Ricordatevi la prossima scadenza dell’ IRPEF.

L’ Imposta sui Redditi delle PErsone Fantacalcistiche.

Pagatela, vi conviene: l’ha detto anche Banchitaglia, che controlla sempre tutto.

BAGABLOB