Ventiseiesima puntata: 20 Aprile 2013

Un Presidente, c’è solo un Presidente…..

La triste “ola” dei popoli affratellati: i “grillini” e gli “ambasciatori della libertà”

Grazie Ulisse.

Firmato: Bagablob.

Con il suo autorevole e (come al solito) ineccepibile punto sull’ultima giornata, Ulisse ha affrancato chi scrive dal compito di commentare l’andamento di un campionato che sta per emanare i suoi ultimi verdetti.

Ed è stato un bene, per tre motivi, principalmente.

Primo motivo: come Paperinik si interessa alle vicende quotidiane del simpatico e sfortunato Paperino, anche Bagablob segue con altrettanta attenzione quelle del suo amico fantallenatore della Atletico Ecce Bombo.

Ebbene, siccome c’è poco da ridere, di questi tempi, sull’andamento della compagine discepola di Nanni Moretti, non aver tratto segno di penna alcuno sul malinconico tramonto tecnico-tattico che si staglia tra le tribune, oramai vuote, del Palombella Rossa, è risultato esercizio benefico per le coronarie di chi scrive.

Secondo motivo: nessuno come Ulisse può infondere all’editoriale periodico quella sapienza statistica, tattica e cronachistica che le folate un po’ pazze della nostra Lega meritano, ogniqualvolta il fantafischio finale certifica lo spegnersi di un altro round del nostro gioco.

E qui l’allievo non può esimersi dal tirare goliardicamente e rispettosamente i nobili lobi del Maestro, che avrebbe fatto ai più cosa gradita se fosse intervenuto con maggior frequenza sulle pagine del nostro sito.

Egli, peraltro, avrebbe limitato gli sconfinamenti di Bagablob che, durante l’anno che sta per chiudersi, ha spesso preferito raccontare di storie non prettamente fantacalcistiche, a favore di letture (magari prolisse e noiose) dei fatti del quotidiano con le ansie, le contraddizioni e le profezie che si porta dietro.

Di questo Bagablob si vuole scusare con tutti i lettori ai quali consegna una promessa (che, badate bene, può risultare marinaresca): non accadrà più, anche perché il prossimo anno c’è da commentare la serie cadetta.

Il terzo motivo (tanto per sconfessare la promessa appena fatta) è che l’intervento di Ulisse fornisce un alibi di ferro a questo Blog per tornare a parlare di quello che accade fuori dal mondo del “fanta”.

Sotto questo aspetto le considerazioni che seguono non troveranno senz’altro l’accordo di molti degli amici che hanno la bontà di leggere.

In una situazione tesissima in cui non abbiamo un governo (se non quello in carica, ampiamente delegittimato dalle elezioni di febbraio) e neanche un Presidente della Repubblica, occorre fare un pò d’ordine, ancora prima che il neo inquilino del Colle prenda possesso della poltrona più autorevole.

La lotta sui nomi e l’estremo tentativo di mantenere equilibri interni, sta letteralmente terremotando la politica tradizionale, quella dei partiti cosiddetti responsabili di vecchi peccati ed ulteriori recenti colpe che hanno determinato una situazione tragicamente impaludata.

Su tutto questo sta mettendo sopra il cappello il M5S che, legittimamente, rivendica la paternità di questa scossa tellurica, alla quale intende imporre un maggior o minore grado di magnitudo a seconda delle reazioni di quei partiti che “devono andare a casa” o di quegli uomini, “morti viventi”, che devono sparire.

A parere di chi scrive non è tanto il mero gradimento per l’una o l’altra fazione che oggi risulta rilevante, quanto le conseguenze delle azioni e posizioni che ognuno dei protagonisti in campo ha inteso intraprendere in un momento così delicato.

E non si può non partire da Grillo e dal suo movimento, proprio in ragione di quella orgogliosa rivendicazione di ciò che sta accadendo.

Conseguenze emblematiche sono racchiuse in un interno notte di Roma ed in una esterna di Udine, coreografie molto diverse ma accomunate da una stessa sceneggiatura: le dimissioni di Bersani.

In ambedue gli ambienti all’annuncio dei leader di riferimento – Berlusconi ad una cena elettorale di Alemanno, Grillo su l’ennesimo palco, ad Udine – il regista ha sapientemente zoommato sui presenti, autori di autentiche ola, grida di giubilo ed ovazioni dedicate alla neanche tanto prematura dipartita di un acerrimo avversario politico.

Buona la prima, tutti a casa.

Anzi, a casa solamente uno.

Come tutti i films che si rispettino, dove muore il cattivo, fanno presto ad emergere anche gli squallidi sequel (mai buoni come la pellicola originale) messi in campo da registi di secondo piano.

Così gli irreprensibili Gasparri, Cicchitto & C., sollecitamente catapultati davanti alle TV di ogni dove, col vestitino e le facce pudiche della prima comunione, snocciolano solenni approfondimenti sulla ”grave situazione venutasi a creare”.

E il cattivo del loro sequel è sempre lo stesso: Bersani, che scarica sull’Italia i regolamenti di conti all’interno del PD e che, impedendo di fatto l’elezione di un Presidente della Repubblica, “impedisce la formazione di quel governo che gli italiani stanno a gran voce chiedendo”.

Giusto.

Le aziende chiudono, gli imprenditori si suicidano e le famiglie annaspano proprio per l’atteggiamento della cricca di Bersani: questo merita una rivisitazione ed un finale più cruento del film che si sta girando.

Facile pensare come possa andare a finire stavolta : la regia della novella coppia della filmografia politica italiana (produzione Gasparri & Cicchitto Communications) risulta infatti leggermente più cruda e violenta del film originale.

Il giudice Maddox Schifani condanna Bersani all’impiccagione da eseguirsi immediatamente sulla Grande Quercia secolare davanti a Montecitorio.

E non poteva essere altrimenti, in considerazione delle gravissime infamie di cui lo smacchiatore di giaguari si è reso responsabile.

Ha indetto e vinto le primarie, ha verificato la composizione di un possibile governo senza immolare la sua idea sull’altare dei ricatti tentati - con sfaccettature diverse - da Berlusconi e Grillo, ha proposto Prodi per la Presidenza della Repubblica e 101 signori lo hanno impallinato nell’anonimato dell’urna, ha preso atto della situazione ed ha annunciato le sue dimissioni.

Troppo grave quello che ha fatto: si dia, allora, il colpo di frusta al cavallo e il reo mondi i suoi peccati sull’improvvisato patibolo.

I titoli di coda partono anche su questo secondo film.

Ma torniamo all’interno sera del film originale, riportando uno spezzone di cronaca di ciò che è accaduto nella cena elettorale pro Alemanno, alla notizia delle dimissioni di Bersani.

Eccolo.

«Gli italiani devono cambiare testa, iniziare a ragionare e dare il 51% alla nostra forza politica perché noi possiamo poi cambiare la Costituzione», ha sottolineato Silvio Berlusconi parlando agli elettori del Pdl durante la cena elettorale per Alemanno.

Il Cavaliere ha ribadito la sua convinzione che l'Italia «non è governabile perché il presidente del consiglio non ha poteri».

Poi, guardando ai prossimi appuntamenti elettorali, promette ai suoi elettori: «ricomincerò ad andare in tivù e nelle piazze. Alle scorse elezioni mi è stato impedito dai carabinieri perché non potevano garantire la mia incolumità, ma la prossima volta, vivaddio, ci andrò».

Infine la serata si è conclusa a suon di musica.

«Dedico queste canzoni alla signora Rosy Bindi che, ho appena appreso, si è dimessa dalla presidenza del PD”

Manco negli archivi dell’Istituto Luce troviamo roba del genere e tutto questo mentre Grillo fa il trenino perché la sinistra è scomparsa, insieme ai suoi compagni di viaggio, studenti fuori corso (sappiamo, comunque, con certezza che la capogruppo Lombardi si è letta l’art. 84 della Costituzione Italiana).

Il cambiamento, la rete, i cittadini. Tutto molto bello.

Peccato che il Caimano sia ancora qui, più forte che mai.

Caro Beppe, ma sei proprio sicuro che il prossimo a sparire sia il Nano ?

Da pochi minuti Giorgio Napolitano ha dato la sua disponibilità a ricandidarsi.

Cadono tutti gli alibi e i trappoloni saranno messi da parte, favorendo la corsa ad incensare e tessere le lodi di un uomo che sarà Presidente della Repubblica ben oltre i 90 anni di età: auguri a lui e all’ Italia intera.

Ma per Bersani è troppo tardi: egli pende dalla Grande Quercia già da qualche ora.

Giusto così.

BAGABLOB