Sedicesima puntata: 21 gennaio 2013

La Confraternita della buona sorte e la cricca degli impresentabili

Per questioni di ordine pubblico esce, anche questa settimana,  l’editoriale di bagablob.

La ressa creatasi sotto casa dell’autore ha indotto infatti le autorità competenti ad intervenire presso il recente vincitore del premio letterario “Pancarella 2013”, pregandolo di redigere il consueto appuntamento settimanale per placare gli animi esacerbati.

I numeri diramati dalla questura sono paragonabili ad una kermesse calcistica nella quale è in gioco lo scudetto: donne, uomini e bambini, ai limiti del parossismo, a gran voce chiedevano che l’eroe si affacciasse al balcone per rassicurarli su un suo imminente intervento.

Il silenzio del sito ufficiale e le continue fumate nere provenienti dalla stufa della sala Conclave di casa bagablob, procurate tramite l’ incenerimento di inutili appunti presi nel corso della settimana, stavano per far collassare la situazione.

Poi la decisione di uscire, in ogni caso, di rendere visibile la propria presenza e forse anche la propria debolezza di ispirazione: “la dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori della noia e dell’insipienza. La parola d'ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all'Oceano Indiano: scrivere ! E scriveremo !”.

Soddisfatta la folla si disperde gioiosa, il sito si aggiorna, lo spread scende e la vita continua.

Iniziamo con il doveroso atto di decenza messo in scena dal “più grande sportivo italiano” il quale non sarà candidato per i Riformisti Italiani: un bel colpo di culo per la politica e fortissima delusione per Stefania Craxi che non riesce così a finire l’album degli “impresentabili 2012/2013”.

Accaparrandosi la figurina di Moggi avrebbe completato la sezione “radiati”.

Con tutto il rispetto, suo padre era molto più bravo.

Ma le fortune della politica non finiscono qui: l’inconsapevole Scajola ed il bibliofilo Dell’Utri sembra proprio che non saranno della partita, avendo fatto “un passo indietro” a seguito di un oscuro “atto di generosità” (come lo ha definito Berlusconi), non si sa esattamente verso chi.

Forse verso le palle degli italiani che sono già abbastanza piene.

Per il procacciatore di stallieri l’estremo sacrificio del ritiro della candidatura avviene nonostante le pregevoli referenze a suo tempo a lui concesse da Fini.

E’ stato imbarazzante constatare i balbettii del presidente della camera, davanti a Santoro, sugli elogi fatti a Dell’Utri quando questi era personaggio già ampiamente chiacchierato (ed indagato): la prova desolante fornita alle telecamere di Servizio Pubblico non ha fatto certo bene al leader del FLI, già accreditato per le prossime politiche di percentuali  da immunoglobuline.

Insomma, fortune e sfortune della politica che a noi poveri elettori piovono un po’ addosso: siamo convinti di poter fare qualcosa di buono e fortunato per noi, ma non ci accorgiamo che forse tutto è già scritto.

La più che probabile impossibilità per il cittadino comune di incidere sulla vita pubblica, richiama la filosofia di uno dei personaggi della “Confraternita della buona sorte” di Savater: per quanto cerchiamo di influenzare lo svolgersi degli eventi e di procurarci la benevola attenzione della dea bendata, le cose semplicemente accadono e basta.

Tutto è senza un perché.

Tradotto potrebbe significare che neanche grandi mobilitazioni di piazza, a difesa della legalità, sarebbero mai sufficienti ad evitare l’accesso in parlamento di personaggi in odore di malavita, con la sola differenza che, in questo caso, ci sarebbe (eccome) un “perché”.

Ed è proprio quello che inquieta.

Il punto filosofico del personaggio di Savater centra perfettamente uno dei fatti di casa nostra che ha visto protagonista Filippo nell’ultima di campionato, in casa del Prez.

Per quanto il fiero allenatore dei Gattopardi spenda, studi ed alambicchi su formazioni e moduli, tutto il conseguente avviene solo perché deve e non perché qualcosa o qualcuno voglia che accada.

Ecco allora che un rinvio da calcio d’angolo diventa un assist, con D’Ambrosio fatto assurgere ad uomo determinante in una azione in cui entra solo per caso.

Ma la ragione non è collegata alle cose ed alle azioni e questo significa che Pueblo Unido – Gattopardi deve finire 3 a 2.

Incombendo oramai il commento sulla successiva giornata di campionato, i lettori perdoneranno l’essenzialità dell’editoriale che vuole, innanzitutto, tributare un saluto di incoraggiamento alle squadre che lasciano le speranze di conquista del trofeo Tevere: Shingotamarri, Scugnizzi, Immortalis e 9 il Bove concentreranno, da adesso in poi, i loro sforzi esclusivamente sul campionato.

E proprio sulla prima giornata del clausura è appena il caso di sottolineare come i risultati abbiano confermato l’inutilità degli sforzi profusi da taluni contro i soliti noti.

Gianduiotto e Sgrunt hanno infatti mostrato una certa ritrosia nel cambiare il finale di storie già scritte, come avrebbero voluto Spartans e AEB, che invece chiudono inesorabilmente il loro libro asciugando lacrime di sconfitte preannunciate.

Anche Immortalis e Shingotamarri non fanno eccezione e lasciano immutata l’impietosa regola del soccombere che li accompagna da tempo.

Seppure sia presto per tirare conclusioni, un po’ più padroni del loro destino appaiono, in questo primissimo albeggiare del clausura, Phoenix e Scugnizzi che vanno a prendere l’intera posta rispettivamente alla Fossa dei Leoni e al Pisapia.

Ancora all’inseguimento di un “perché”, invece, Rapid Cometa e 9 il Bove: Matteo e Jamil, al momento, non incidono sul proprio destino e sono indaffarati per cercare di capire quanto di ciò che accade loro dipenda dalle proprie strategie ed azioni.

Per questa prima uscita del clausura la risposta è arrivata chiara: il Caso li ha vinti e nel tabellino finisce un poco edificante 0 a 0.

Ma, comunque vada, tutti troveranno la loro strada e contribuiranno al rinnovamento dello splendore della nostra stella.

Essa è lì, nella costellazione dell’utopia: la Confraternita della Lega Amara.

BAGABLOB