Quinta puntata: 12 ottobre 2012

Promossi o bocciati ? (e che dire di quel “secchione” di Matteo…..?)

Che bella la nostra classe !

Sedici discoletti formano, ormai da un mese, la classe più stravagante dell’orbe terracqueo, alle prese con moduli, modificatori e marcature.

Ognuno col grembiulino ben stirato, con il suo bel colletto bianco ornato da un’enorme fiocco di nastro di taffetà, ben annodato sotto il mento per fare bella figura con la maestra, come in una gara a chi l’ha più grande.

Ovviamente il fiocco.

Ma la signora maestra, donna di nobile animo, troverà una parola di incoraggiamento e di conforto per tutti, sfiorando con le sue tenere dita la glabra guancia di ognuno: gli ultimi saranno esortati a fare meglio, mentre i primi saranno spronati a confermare le loro lodevoli prove.

Al magico momento dell’appello non manca nessuno.

Alessandro:  ha socializzato con i suoi compagni con i quali oramai condivide empaticamente le psico esaltazioni della second life fantacalcistica. L’inizio d’anno gli ha riservato tre brutti voti nell’ “apertura” ed un solo sorriso, durante l’azzuffatina con il suo compagno di banco Raffaele che non l’aveva invitato alla festa del trofeo Roma. La maestra è convinta che farà meglio, soprattutto se sarà bravo a non andare fuori tema nella applicazione dei moduli. Deve dare di più.

Alex, the Prez: è un amore vederlo entrare in classe con il suo canestrello dal quale tira fuori tanti ninnoli per i suoi amici. Alla docile mansuetudine con la quale ha affrontato il supplizio del furto della merendina che gli piaceva tanto (trofeo Roma, annotazione sul registro per Filippo che lo ha fatto piangere anche alla prima di apertura), ha contrapposto tenaci e meritevoli compitini in campionato. Un bel voto lo ha lo altruisticamente spartito con il suo amichetto di sempre Piero, mentre in occasione di altri due temini con la manina ha perfidamente coperto il suo foglio, procurando delle tirate d’orecchie per i suoi compagni Alessandro e Guido. Sempre il solito.

Andrea: in classe lo chiamano “unoicsdue” per la sua inconfondibile attitudine al gioco. Durante le lezioni la maestra lo coglie spesso intento a confabulare di sistemi e giocate multiple, tanto che si relaziona con i compagni in misura direttamente proporzionale alle colonne giocate.  Sulla sua ruota non esce mai l’ics e nonostante il buon inizio (ruba subito i compiti a casa di Vincenzo), per il resto colleziona un pregevole  “dueunodue” che però fa rima con zero punti.  Per la prossima interrogazione - argomento  non a piacere, trofeo Roma - la maestra gli ha già spiegato che l’uno è d’obbligo. Sistematico a otto triple.

Antonio: la presenza, nella medesima classe, del suo (ex) pargolo indurrebbe a tratteggiare la sua figura come quella di un ostinato ripetente. In realtà Antonio è perfettamente inserito nella classe regolare. E’ il suo appropriatissimo erede che è avanti di qualche anno e che deve convivere con il turbamento di un papà compagno di banco che, probabilmente, sbircia il tema per finire poi per  sbagliare la grammatica della formazione. Chi teneva le redini durante le miti e sterili spartizioni del bottino con Michele, Stefano e Guido ? Antonio o Lorenzo ? Insomma chi accompagna a scuola chi ?. Largo ai giovani.  

Daniele: conosce molto bene la stanza del signor preside presso il quale finisce spesso a rapporto a causa della peculiare esuberanza che lo contraddistingue. Ha affrontato la “primina” del mercato con la sagacia di un veterano, tanto da guadagnarsi il rispetto e la timorosa riverenza dei suoi compagni, grazie soprattutto ad alcuni elaborati matematici affrontati con particolare scaltrezza (prende un bel dieci con lode nel risolvere il seguente problemino: Piero compra da Daniele una mela per 30 crediti, quante mele avrà Piero nel cestino ? Il risultato esatto era zero). Si innervosisce un po’ alle prime prove sbagliando la mira, poi finalmente centra in pieno Michele con il cancellino. Spietato ma equo.     

 Egidio: un cammino fatto di tutti i compiti sopra la sufficienza gli procura solenni encomi da parte della signora maestra che lo addita come esempio ai suoi lividi compagni. Quelli particolarmente astiosi (Filippo e Piero, caduti miserevolmente su temi da lui abilmente svolti) hanno più volte, invano, cercato di convincere la dolce precettrice del fatto che egli a casa fosse illecitamente aiutato da un misterioso amico. Ma anche la circostanza che l’ultimo suo compito fosse firmato “bau, bau”, non ha ingenerato dubbi all’insegnante che ha provveduto immediatamente castigando gli impenitenti diffamatori. Resta il fatto che è l’unico ad essere riuscito a cacciare un dito nell’occhio a Matteo, il più bravo della classe. Torna a casa, Lassie !.      

Filippo: mostra una naturale inclinazione per l’italiano producendo epiche, seppur incostanti, scorribande in punta di penna a disegnare meticolosamente il ritratto tecnico-tattico di classi spesso indisciplinate. Tenacemente ancorato a tutte le materie, ha già le idee chiare su cosa farà da grande, ad iniziare dal fatto di non mollare di un centimetro rispetto a qualsiasi compito dato dalla signora maestra: che il tema sia “roma” o “apertura” lui è sempre pronto. I compagni da giorni sono in vibrante attesa di un suo intervento, pronti a rinunciare per questo anche alla merendina: o lui o Ulisse, basta che qualcuno si faccia vivo. Elegante e preparato.

Giovanni: dopo Matteo, insieme ad Egidio, occupa un posto speciale nel cuore della maestra che si preoccupa di affiancargli a turno i soggetti meno dotati della classe, nella speranza che questi ne possano ricavare qualche beneficio. Si tratta di attenzioni spesso mal riposte, come nei casi in cui a sedersi al banco con lui sono stati Alessandro e Vincenzo: tanta autorevole vicinanza non ha impedito loro di prendere un sonoro zero. Ha comunque una innata predisposizione ad aiutare il prossimo, come nel caso in cui ha passato il compito ad Andrea preferendo declinare ulteriori sforzi sulla materia di coppa. Quasi fastidioso.

Guido: l’ex primo della classe ha ceduto il passo ai più freschi ed effervescenti compagni e questo lo tormenta. Mostra irritazione quando è battuto sul tempo da chi alza il ditino prima di lui per rispondere ad un quesito della maestra e darebbe chissà cosa per provare ancora il brivido delle dolci carezze sulla nuca che l’insegnate, un tempo, riservava benevolmente solo a lui. Ha sofferto come una bestia e implorato di “no” con gli occhi umidi quando è stato affiancato a Giovanni: un tradimento che ha vissuto come un incubo e che lo ha costretto a biliose giornate di studio con il compagno più bravo. Ex ragazzo prodigio.

Jamil: il giocherellone della compagnia arringa i compagni ai più svariati e fantasiosi percorsi ricreativi, financo giungendo ad erigere un compito in classe di matematica ad una specie di  circuito ludico in cui le soluzioni possono essere enne+1. Il problema è che lui, dotato di vivace acume, sa perfettamente quando si deve fare sul serio e quasi sempre quindi imbrocca la soluzione giusta, mentre alcuni suoi ingenui compari di gioco vanno dritti come fusi verso esasperanti insuccessi. E’ il caso di Andrea e Daniele che, quando hanno baloccato con lui, si sono divertiti con un bel due sul compito. Pericoloso.

Matteo:  la maestra è molto contenta di lui e giustamente, quando si deve assentare, gli assegna sempre il più ambito dei compiti: alla lavagna, a scrivere i buoni e i cattivi. I compagni seguono con attenzione le sue fastidiose affermazioni in tutte le materie e fino ad ora hanno tentato invano di emulare le sue gesta. Jamil, Michele, Stefano e Filippo, che lo hanno affiancato nel banco del campionato, hanno asinescamente fallito cotanta vicinanza realizzando insuccessi dolorosi. Ha versato solo qualche lacrimuccia quando Egidio gli ha pestato il piedino in coppa, ma lui se l’è segnata al dito e aspetta il compagnuccio a casa sua, per fargli vedere la collezione di farfalle. Decisamente secchione.

Michele: luci, ma anche ombre nel suo inizio di anno scolastico ed a causa di quest’ultime si è guadagnato la preoccupata attenzione della maestra che lo segue a volte un pò impensierita da questo ragazzo che sembra non voler mai decollare. Ma forse sono timori infondati: tutto sommato Michele si relaziona compostamente con i suoi compagni e non ha disdegnato anche qualche successo, prontamente sottolineato dall’insegnante. Non è tra i primi ma neanche tra gli ultimi, l’importante è che lui non si rassegni ad un ruolo di comparsa che non gli farebbe onore. La fase di rullaggio dovrà pur finire.

Piero: il “pagellino” di Michele aderisce perfettamente anche a lui. Croce e delizia della signora maestra che non fa in tempo a lodarlo che si trova costretta, un minuto dopo, a segnare con la matita rossa errori inquietanti. Come Michele finisce più volte nel “campo ospedale” del banco di Giovanni il quale però non può fare miracoli: qualche buona cosa (domandare a Filippo, Jamil ed Alessandro) alternata a cantonate agghiaccianti, vere e proprie provocazioni a farsi defenestrare dalla scuola in perpetuum. La festa è finita.

Raffaele: non esaltante il suo inizio ma si trova, in pieno diritto, nel gruppetto di coloro che possono fare il salto di qualità. Viene spronato continuamente dalla maestra che vede in lui qualità da coltivare, con la consapevolezza di dover limare prestazioni a volte influenzate da un pizzico di temeraria presunzione. Tende ad isolarsi e vive interiormente la sua presenza in classe, al massimo unendosi in piccoli gruppi selezionati, come un koala. Ha legato soprattutto con Daniele e Vincenzo che sono state, fino ad ora, le sue maggiori soddisfazioni scolastiche. Appartato ma efficace.

Stefano: la seconda bi del piano di sotto ha già inoltrato formale reclamo al preside. Il tip tap del Fred Astarire della classe ritma ormai i tempi e le lezioni di tutta la scuola. Il marpione, conscio dell’ascendente che la pratica danzante infonde sulle menti più fragili, ogni giorno preannuncia il suo arrivo circondato da un’orda di Ginger Rogers d’occasione che si farebbero in due per lui. I più perversi dei suoi compagni ipotizzano che i pochi successi da lui conseguiti siano il frutto di attribuiti extrascolastici: giurano infatti di aver visto la maestra dal calzolaio, intenta a far applicare supporti metallici alle sue scarpe. Ritmico.

Vincenzo: siamo solo all’inizio ma la tentazione di chiedere che venga accompagnato per urgenti comunicazioni sul suo andamento scolastico, per la maestra è sempre più forte. Insufficiente in tutte le materie, è perennemente collocato al primo banco con l’evidente obiettivo di stimolare una sua positiva reazione durante la lezione. Lo salva comunque la tenacia del provarci e questo sembra rappresentare  una piccola luce che si intravede in fondo al tunnel. Ottima la relazione con i compagni, nonostante alcuni di loro amino accompagnarsi con lui unicamente per ostentare qualche punto in più. Risorgerà.

Alla prossima pagella !

BAGABLOB