Ventiduesima puntata: 15 marzo 2013

Francesco e il cucchiaio magico (basterà per avere un governo ?)

C’è chi giura, perché presente in Piazza San Pietro lo scorso 13 marzo, che nel momento in cui il protodiacono Jean Louis Tauran, con voce un pò tremante, annunziava al mondo che il successore del Papa andato in pensione era Franciscum, qualcuno molto prosaicamente abbia urlato “Francè facce er cucchiaio !”

Il tempo ci dirà se il nuovo Papa giocherà di fino tra dribbling e foglie morte sotto l’incrocio per imprimere alla Chiesa un passo ancora più deciso verso il rinnovamento e  la moralizzazione, oppure se si limiterà ad osservare gli eventi preferendo curare unicamente l’aspetto pastorale.

Le premesse sembrano esserci tutte ma, a parere di chi scrive, si stanno enfatizzando eccessivamente, soprattutto da parte di un certo giornalismo un pò baciapile, le prime uscite del nuovo Papa.

Bene che Francesco si mostri subito tra la gente, bene che paghi direttamente il conto dell’albergo, bene che abbia voluto muoversi insieme ai fratelli cardinali e non in solitaria nella berlina ufficiale.

Aggiungiamo che non guasta neanche (ma questo non dipende da lui) quel pizzico di gossip venuto dall’intervista ad una sua lontanissima (e ovviamente purissima) ex fidanzatina.

Ma siamo ad un livello già raggiunto da altri pontefici che già si fecero uomini tra gli uomini: la sedia gestatoria fu abbandonata definitivamente da Giovanni Paolo II e lo stesso bacio dell’anello, già da tempo, si risolve in un leggero inchino del fedele che, quasi sempre, è poi invitato a risollevare prontamente il capo dallo stesso omaggiato, nel pudico convincimento che quel gesto appartenga ad un passato arcaico ed anche un po’ oscurantista.

C’è molto altro da fare per il nuovo Papa: ad esempio avvicinare la Chiesa alla nostra epoca, cacciare chi non è degno di portare una veste religiosa (qualsiasi essa sia), escludere chi ha coperto e non denunciato abusi, farsi carico di rinunciare a privilegi non più sostenibili nella realtà di oggi, ribadire e rafforzare la rete di solidarietà verso gli ultimi.

Ci auguriamo che Francesco faccia gol.

Nel periodo di silenzio di Bagablob sono successe tantissime cose, non solo un nuovo Papa ma anche un nuovo parlamento.

Oggi primo giorno di scuola per tanti neo eletti che si aggiravano tra gli scranni del parlamento con gli occhi sgranati a guardare, non si capisce quanto preoccupati e consapevoli, la complessità della stanza dei bottoni in cui sono stati catapultati da un voto epocale.

Quello che potranno materialmente fare questi ragazzi (al momento ancora sorridenti) lo vedremo, ma una cosa sembra certa: la loro imberbe presenza si è ora materializzata in parlamento e questo può essere di stimolo ad un vero cambiamento, semprechè i lupi (e ce ne sono ancora tanti, legge elettorale docet) non si mangino prematuramente gli agnelli.

Si parla, ovviamente, del M5S che, tuttavia, qualche perplessità e preoccupazione ingenera.

Il pericolo maggiore è che la strenua difesa dei sani e granitici principi che impazzano nel web da quando Grillo ha iniziato la sua battaglia, possa diventare la paglia che alimenta il fuoco di una setta alle dipendenze di un santone disposto a tutelare il suo tesoro fino al sacrificio estremo, fino alla tragedia.

Grillo dovrebbe sapere che avere il 100% dei consensi non può essere un obiettivo, a meno che non si pensi di vivere in Cina o in Corea del Nord.

Grillo dovrebbe sapere che apostrofare i suoi avversari politici come dei “morti che camminano”, più che di nuovo sa di epurazione e di fascismo.

Grillo dovrebbe sapere che questo Paese ha bisogno di un governo che agli occhi del mondo sia forte e affidabile.

Grillo dovrebbe sapere che l’uscita dall’euro non è praticabile se non a rischio di uno sfascio finanziario. In alternativa dovrebbe spiegarci cosa intenderebbe  fare per reintrodurre una moneta nazionale. Vuole ricomprare tutti i titoli del debito pubblico per rinegoziarne i tassi ? Con quali soldi ?

Grillo dovrebbe sapere a chi sono attribuibili le maggiori responsabilità della catastrofe sociale, politica e morale degli ultimi 20 anni e dovrebbe smetterla di sparare nel mucchio perché “sono tutti uguali”.

Grillo dovrebbe sapere.

E, visto che sicuramente sa, sarebbe il caso che faccia capire anche a noi magari cominciando a mettere in moto tutti i meccanismi parlamentari che possano consentire al M5S di essere forza parlamentare attiva.

Grillo dovrebbe sapere che l’art. 67 della Costituzione recita: “ogni membro del parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.

Inizi da qui e dimostrerà di non essere come gli altri.

Anche per quanto riguarda la nostra Lega, dall’ultima uscita, sono cambiate molte cose.

Ma tutto cambia affinchè nulla cambi e, infatti, troviamo in testa (manco a dirlo) Sgrunt seguito da un terzetto agguerrito e come al solito affidabile: 9 Il Bove, Rapid Cometa e Phoenix.

Il campione di apertura, Gianduiotto, segue uno scalino sotto, sempre pronto alla zampata finale che possa procurargli il titolo senza ulteriori fastidiose e pericolose pratiche di spareggio.

Il resto della truppa naviga nelle consuete acque, compresi gli ultimi per i quali le speranze di salvezza cominciano ad affievolirsi sempre di più, con particolare riferimento a Shingotamarri e AEB.

La formazione di casa al Palombella Rossa, tuttavia, nell’ultima uscita ha ulteriormente onorato il Trofeo Tevere andando ad espugnare il Pisapia con un gol ai tempi supplementari e così accedendo alla semifinale in cui incontrerà la perdente del big match Gianduiotto – Phoenix.

Alla prossima, al Filadelfia, Egidio dovrà sfruttare il fattore campo per entrare direttamente nella finale del Trofeo (l’andata al Coliseum si era chiusa sull’ 1 a 1).

Una volta si diceva: “morto un Papa se ne fa un altro”.

Abbiamo perso anche questa certezza.

Comunque, Bagablob promette di tornare prima che si dimetta anche Francesco.

BAGABLOB